giovedì 27 febbraio 2014

Sala d'aspetto e vaneggi

Seduta nella sala d'aspetto del mio medico, fissando il
Soffitto e smorti quadretti.
Pareti troppo fini e porte troppo vuote, mi permettono di sentire per intero la visita che mi precede. 
Un maschio sui 25. Le ha tutte. Qualsiasi sintomo il medico abbia chiesto, lui ce l'ha.

Hai catarro? Si ce l'ho. 
Mal di testa? Si ce l'ho
Ma tu sei un po sordo? Si si in effetti non ci sento bene
Ti rimbomba la voce? Si brava esattamente così
Ti fanno male le ossa? Si moltissimo 
Ma sangue dal naso? Si si
Ti gira la testa ogni tanto? Guardi lo sa che si?
Ti senti spossato? Guardi non so cosa voglia dire ma di sicuro si. 

...e l'unica cosa che ti viene da fare è affacciarti timidamente alla porta e chiedergli: e le ovaie? Come vanno le ovaie?

Perché di base, il male noi ce lo
abbiamo nella testa.

 Come quando abbiamo 2 linette di febbre, dolore a un polso e un unghia incarnita e google shakerando magistralmente tutti gli ingredienti ci diagnostica almeno 6 malattie rare, di cui 5 incurabili. E una rara. E giù paranoie. Salvo poi farci coraggio andare dal medico e scoprire di essere semplicemente degli enormi pirla. E quella si, che è una malattia incurabile. 



"Quando la lasciamo fare, la natura si tira fuori da sola pian piano dal disordine in cui è finita. È la nostra inquietudine, è la nostra impazienza che rovina tutto, e gli uomini muoiono tutti quanti per via dei farmaci e non per via delle malattie"

Molière che ne sapeva moltissimo ci insegna che tutto sommato è più facile che ciò che noi chiamiamo cura, sia invece la nostra condanna a morte. L'accanimento non è mai una buona medicina. 



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