venerdì 28 febbraio 2014

Lupi e fango


 
... Lontano da occhi felini...(sospiro) ...Ci si può rotolare nel fango, se solo il lupo non ci avesse rifiutate. Se solo avesse ascoltato le nostre suppliche. Se solo non fossimo state 2 cosce che si aprivano con facilità e niente più di un involucro vuoto. 
Se solo il lupo non avesse scelto altri 2 occhi da guardare. Da guardare veramente. 

...e se noi non abbiamo avuto il nostro fango e il nostro lupo...nessun altra potrà averne uno. Perché tutte sono come noi. E tutti sono Lupi. E tutte solo il fango conosciamo. 

Fango. Non troverei nessun luogo più adatto a te. 



"Sinking"

“Someday, we’ll run into each other again, I know it. Maybe I’ll be older and smarter and just plain better.

If that happens, that’s when I’ll deserve you.

But now, at this moment, you can’t hook your boat to mine, because I’m liable to sink us both.” 

Gabrielle ZevinMemoirs of a Teenage Amnesiac

Foto ©Davide Cassanello - all rights reserved
Flickr

Spiegazioni Random

Lo rispiego, così da non lasciare dubbi in merito e non doverlo più spiegare in privato. 

Questo è un blog un po atipico. 

Un solo account "quei blogger che" e circa 20 individui diversi che hanno pass e id e la piena libertà di utilizzarlo. 

Io stessa che ho creato il blog ho perso la reale percezione di chi scrive cosa ed è questo il bello. 

Un minestrone di esperienze, vite, pensieri, errori, sentimenti, passioni, abitudini e vaneggi. 

Una sola unica entità che contiene circa 20 teste e domani magari ancora di più. 

Un piccolo progetto di condivisione pacifica tra persone che perlopiu sono perfetti estranei. 


Nessun vincolo. Nessun argomento. Nessuna identità. Solo vita e pensieri liberi. 

Grazie per l'attenzione
 Francesca quella che. 


Allevare il prossimo rockettaro di casa.



Sto per diventare Papà!
Ecco l’ho detto.
Fino ad oggi era rimasto un segreto per i soli intimi.
Comunque come Francesca, quella che deve diventare zia, anche io mi chiedo cosa trasmetterò a questo bimbo/a.
Di sicuro voglio che impari ad apprezzare la Musica e che le sue giornate siano scandite dal ritmo dei guns n’ roses o dei Bon Jovi (Quelli degli anni ottanta eh!).
E quale idea migliore per allevare il metallinaro di casa se non iniziando dalle ninnananne?! 

ROCKABYE BABY è quello che serve a noi Papà, mamme, zii, zie, nonni, nonne, cugine per istruire i nostri orsacchiotti.

In pratica si tratta di famosi dischi rock però suonati con melodie dolci e sonnolose per far da ninna nanna ai pupi.

Si possono trovare CD dei beatles, dei tools, degli aerosmith, Ramones, guns 'n roses, queen, radiohead e taaanti altri.
A 4 anni conoscerà senza rendersene conto tutte le più belle melodie mai scritte dai migliori gruppi rock.

copertina disco Ramones
Copertina disco The smiths

Copertina disco Elvis Presley.

 E poi potrò falro uscire di casa senza queste bellissime tutine dei Beatles o dei Nirvana?!




giovedì 27 febbraio 2014

GH sconosciuti

 Ti ritrovi a chattare con una nuova persona. Nuove parole. Nuove curiosità. Nuove occasioni. E poi ti scrive un GH.  Il buffo e beffardo destino. Un GH . Ma non è il mio GH. Il tuo GH. Non sei tu. E tutto ha un altro sapore. 


Lettera a quella bambina che

Io non sono mai stata una di quelle donne con uno spiccato senso materno. Anzi. 

Pur essendo di mio molto "materna" con chi ho intorno, con chi amo, non ho mai avuto il desiderio di occuparmi di qualcuno in maniera tanto esclusiva. Forse anche un po egoista. 
Almeno, così credevo. 

Più che la voglia di un figlio, ma ancor di più di una figlia, mi ha sempre incuriosito tutto ciò che avrei potuto trasmettergli. Tutto ciò che di buffo avrei potuto fargli vivere. E lei a me. 
Questo mio impercettibile cambiamento sull'argomento, è coinciso con un momento particolare della mia vita ed è culminato con la notizia dell'arrivo di un Nipotino/a. 
Allora mi sono ritrovata a pensare, a tutto ciò che potrò diventare per questo nuova piccola persona in arrivo. 
 
Lettera per quella Nipotina Che.

Ciao, piccola personcina in arrivo. Inizio questa lettera che magari un giorno leggerai, con il chiederti scusa. 
Scusa per come ho reagito alla notizia del tuo arrivo. 
Sei germogliata in un momento pessimo per me, un momento in cui faccio fatica a sopportare la mia stessa presenza, immagina l'idea di una nuova personcina, seppur piccola come te. 
Con il passare dei giorni però, ho pensato molto a te. Ho pensato molto a noi. 
Ho pensato al fatto che tu non hai mica colpa di nulla, che tu sei arrivata senza chiederlo e ammetto di aver iniziato a fantasticare su di te. 

Avrai una zia molto stramba, questo sapevilo già da ora. Comincia ad abituarti all'idea. 
Però la mia stramberia spero riesca a raccontarti e darti il meglio di me.  Ti insegnerò il profumo dei libri e l'amore per la lettura, starò seduta con te di fronte alla mia libreria e ti racconterò di Re Peste, di Berenice. Fantasticherò con te su come Poe vedesse l'isola della Fata. 
Ti spiegherò cosa la scimmia pensa e cosa la scimmia fa e quanto Marla Singer possa essere fastidiosa e fragile. 
Ti porterò nel castello d'if insieme ad Edmond Dantes e vedrai con i suoi occhi il dolce sapore della vendetta e il suo salato prezzo. 
Andremo insieme "alla deriva" con Agata Christie. 

Voglio insegnarti l'amore per il cinema. L'amore per i film. Voglio portarti a Oz, voglio farti annoiare e sbadigliare guardando Casablanca e Via col vento e fare la maratona de il padrino. 
Voglio farti conoscere Tony Stark, Hulk e La Umbrella Corporation. 

A trasmetterti l'amore per la musica e quello per il mare ci penserà il tuo papà e lo avrai nel dna come la passione e il talento per l'arte della tua mamma. 
Voglio insegnarti il sarcasmo e l'ironia, voglio insegnarti ad avere sempre la risposta pronta e a non finire mai gli argomenti affinché tu sia pronta ad affrontare chiunque nella tua vita e qualsiasi circostanza a testa alta. Voglio che tu impari a bastarti, sempre. Perché ci saranno dei momenti nella tua vita in cui non avrai altro che te stessa. Voglio diventare per te un punto fermo e la tua spalla. Voglio essere la somma di tutto ciò che perderai nella tua vita. Voglio insegnarti la bellezza del silenzio e della solitudine. Insegnarti ad essere unica e speciale. 
Voglio che tu sia una ragazzina nerd quanto basta per essere fichissima. Voglio essere la zia che ti insegna con pazienza a guidare, perché mamma è una frana e papà non ha mai avuto pazienza nemmeno con me. 
Voglio insegnarti a giocare a pinella e tutti i giochi di società.
Avrai una nonna che ti rimpinzerà di cibo e il nonno più dolce, buono e paziente del mondo.

Voglio venirti a prendere quando litigherai con il tuo fidanzato che ti avrà lasciato a piedi e appoggiarti qualsiasi saranno le tue scelte affinché tu non ti senta mai giudicata. 

 Spero di essere anche solo la metà, di ciò che desidero essere per te. Affinché la brutta accoglienza che ti ho riservato sia solo un lontanissimo ricordo. 

Dalla tua Zia Che. 





Mi facci un panino con tutto, grazie.

Penso di aver toccato il fondo (del frigo)nel momento in cui ho preparato un oanino con gorgonzola-mascarpone, una ventina di patate al forno, mortadella come se non ci fosse un domani e pancetta.

Burp.

I transessuali sono dei malati mentali (gli omosessuali no)

Partendo dall'assunto che i latini non sbagliavano mai, prendiamo il detto "de gustibus non disputare saliva" che più o meno vuol dire che non si possono discutere i gusti delle persone. Io non è che sono d'accordo d'accordo, tipo prendi quelli che gli piace i programmi di Maria de Filippi, ma i latini c'hanno sempre ragione quindi è così e basta, io non sono nessuno per discutere Catullo. Quindi se a uno ci piace la minchia e a una ragazza ci piace la patata, saranno anche affaracci suoi, no? Cioè, non è che se a uno ci piace il gelato al puffo gli puoi scassare la minchiazza, fallo mangiare quel coso blu e basta, non guardarlo. Questo per dire che è evidente anche a me che i gay (altrimenti detti froci) NON SONO DEI MALATI MENTALI. Oh, chiarito questo passiamo ai transessuali o transgender o insomma quelli che vogliono cambiare sesso, perché dentro si sentono del sesso opposto. Non perdetevi ora, che seguirà un ragionamento sillogistico che anche Platone ne dovrebbe fumare due canne per riprendersi.
Facciamo un esempio. Se io vado in giro a dire che in realtà non mi sento uomo, io dentro di me mi sento cane, e cammino a 4 zampe, spisciazzo in giro e mi attacco a pisello fuori alle gambe della gente, minimo minimo mi fate internare perché è evidente che il mio cervello non funziona bene. Mi dice che sono un cane, ma io in realtà sono uomo. Ho due gambe, non abbaio, non ho coda, quindi chiunque direbbe che io sia un cane mentirebbe o sarebbe pazzo. E possono anche attaccarmi una coda, modificarmi le corde vocali per abbaiare, che sono sempre un uomo. con l'aspetto di un cane ma sempre uomo. Oppure, se io vado a dire in giro che sono Napoleone. posso anche girare con la mano dentro la giacca, ma non sono nato ad Ajaccio, di certo non nel XVIII secolo e non ho mai combattuto contro l'ammiraglio Nelson. Quindi non posso essere Napoleone. Posso travestirmi da Napoleone, ma sono Frankie Maldestro vestito da Napoleone. Mancano le basi. E chiunque afferma che io sia Napoleone, o è cieco, o mente. Oppure è scemo, non gli funziona bene il cervello. E se vado in giro a dire che io in realtà sono una donna, o meglio, mi sento una donna? Ho un pisello, due palle (le ho ricontate stamattina per sicurezza), non ho tette, una barba che sembro San Pietro, difficilmente sarei una donna. Non solo di aspetto, mi mancano proprio le basi. Posso anche farmi operare, tagliarmi la barba, prendere ormoni, ma sarei sempre un uomo che si è fatto tagliare le palle, non una donna. Mi può far stare meglio con me stesso, ma rimane il fatto che io sono un uomo e il mio cervello funziona male perchè mi dice che sono donna.
Se sei uomo e il cervello ti dice che sei cane sei pazzo
Se sei pigmeo e il cervello ti dice che sei alto e biondo sei pazzo
Se sei uomo e il cervello ti dice che sei donna, no, non sei pazzo.
I conti non mi tornano.

Con questo non voglio dire che i transessuali vanno internati. Non sono pericolosi più di qualunque altro essere umano. Semplicemente secondo me hanno il cervello che funziona male. Che poi siano liberi di operarsi e credere di essere dell'altro sesso, nessuno resterà ferito da questo fatto. Però la realtà dei fatti è un'altra, e se neghi la realtà o sei cieco o sei pazzo.

Frankie Maldestro

Sala d'aspetto e vaneggi

Seduta nella sala d'aspetto del mio medico, fissando il
Soffitto e smorti quadretti.
Pareti troppo fini e porte troppo vuote, mi permettono di sentire per intero la visita che mi precede. 
Un maschio sui 25. Le ha tutte. Qualsiasi sintomo il medico abbia chiesto, lui ce l'ha.

Hai catarro? Si ce l'ho. 
Mal di testa? Si ce l'ho
Ma tu sei un po sordo? Si si in effetti non ci sento bene
Ti rimbomba la voce? Si brava esattamente così
Ti fanno male le ossa? Si moltissimo 
Ma sangue dal naso? Si si
Ti gira la testa ogni tanto? Guardi lo sa che si?
Ti senti spossato? Guardi non so cosa voglia dire ma di sicuro si. 

...e l'unica cosa che ti viene da fare è affacciarti timidamente alla porta e chiedergli: e le ovaie? Come vanno le ovaie?

Perché di base, il male noi ce lo
abbiamo nella testa.

 Come quando abbiamo 2 linette di febbre, dolore a un polso e un unghia incarnita e google shakerando magistralmente tutti gli ingredienti ci diagnostica almeno 6 malattie rare, di cui 5 incurabili. E una rara. E giù paranoie. Salvo poi farci coraggio andare dal medico e scoprire di essere semplicemente degli enormi pirla. E quella si, che è una malattia incurabile. 



"Quando la lasciamo fare, la natura si tira fuori da sola pian piano dal disordine in cui è finita. È la nostra inquietudine, è la nostra impazienza che rovina tutto, e gli uomini muoiono tutti quanti per via dei farmaci e non per via delle malattie"

Molière che ne sapeva moltissimo ci insegna che tutto sommato è più facile che ciò che noi chiamiamo cura, sia invece la nostra condanna a morte. L'accanimento non è mai una buona medicina. 



mercoledì 26 febbraio 2014

l'oroscopo di paolo foxi (frazione di quartu sant'elena)

OROSCOPO DELLA SETTIMANA
ARIETE: Si profilano giornate dense di attività: fare pompini oltre a dare il culo è stata un'ottima idea!
TORO: Questa vostra tendenza alla discussione deve finire. E occhio che non finisca a coltellate.
GEMELLI: Sarete stimolati a qualche azione importante. L'assist al fantacalcio vale +1.
CANCRO: Non vanno bene questi rimpianti: dovevate pensarci prima di partire a Casablanca.
LEONE: Periodo perfetto per dare esami. Non ci sono appelli? cazzi vostri!
VERGINE: Vi fidate troppo del prossimo. Anche se aspettate tutto il secolo quel consulente finanziario non lo vedete più.
BILANCIA: Grande energia per voi in questo periodo. Non sprecatela sparandovi pippe!
SCORPIONE: Vi state trascurando un po' troppo: almeno il 1° giovedì del mese lavatevi!
SAGITTARIO: Vi sentirete un tuttuno con l'ambiente. Il problema è che siete biodegradabili.
CAPRICORNO: La Luna in bilancia vi rende un po' nervosi. Figuriamoci un coglione nella patta dei pantaloni.
ACQUARIO: Finalmente vi fidanzerete. Ma ditelo a vostro padre che il suo nome è Francesco.
PESCI: Non sapete dove andare, girate e destra e trovate un ostacolo, tornate indietro ma la strada era diversa andate dritti ma la strada è chiusa. CHE CAZZO CI FATE IN UN LABIRINTO???

Ah, l' amore!

L' amore è quel sentimento inutile che ti fa credere possibili un sacco di cose,
ma nessuna mai realizzabile veramente.
E' quel sentimento che,
ti fa perdere negli occhi, nelle parole, nei gesti di un' altra persona alla quale affidi tutto...
Ci credi, ci provi e non sempre riesci a dare quallo che un altro vorrebbe da te o non sempre ricevi quello di cui tu avresti bisogno, e questo ti fa stare male, fa stare male l' altro e fa stare male chi ti stà vicino perchè vede che soffri, come un cane nel non riuscire.
Ti perdi, e poi... Non ti ritrovi.
Sei semplicemnte sola, persa nel nulla e basta.
E intanto, mentre tu sei rimasta sola nel tuo nulla, l' altro va avanti nel giro di pochi giorni, si riprende e...
Vive.
Tu No, Tu non riesci.

Morale? Non c'è, solo uno sfogo frustrato nel non comprendere come si faccia a perdersi per mesi negli occhi di qualcuno, convinta che sia reciproco, e poi trovarti a dare una tranvata contro un muro quando dopo pochi giorni di silenzio l' altro ti dice:" Si, stò vedendo un' altera persona... Ma non sono come tutti gli altri eh... Io sono diverso...".

Si, certo non sei solo il solito COGLIONE, sei anche un povero idiota capace solo di strapparmi il cuore e

gettarlo a terra calpestandolo malamente.
Grazie,
perchè mi hai ricordato per l' ennesima volta che il Principe Azzurro non esiste, o se esiste il mio è andato AFFANCULO!

Assenze


Mi manchi. 

Enigmistica: Tautoproverbi

I Tautoproverbi sono un simpatico esercizio per la mente per aiutare la memoria e migliorare il proprio italiano.
Il gioco è presto fatto: scelto un qualsiasi proverbio o modo di dire, si sceglie una lettera dell'alfabeto e si trasforma la frase utilizzando SOLO ED ESCLUSIVAMENTE parole che inizino con quella lettera.
Esempio: Nella botte piccola sta il vino buono.

Questi li ho creati io stamattina in pausa pranzo:

A: Amabile Alcolico Andrà Ad Anfore Attillate

B: Bucherellando Botti Basse Berremo Buon Barolo

C: Coppe Contratte Contengono Celeste Cordiale

D: Dolce Digestivo Dovrà Depositarsi Dentro Delicati Dotti

V: Verseremo Vino Vivace Voltando Vasi Vizzi

E voi? Ve ne viene in mente qualcuno?



Recensione temperino lebez

Da anni sentivo il bisogno di poter riutilizzare le matite dopo che la punta si spezzava, si rompeva, si consumava, o si rompeva.
L'altra mattina, mentre andavo a lavoro, mi sono fermato davanti ad un negozio di dispositivi analogico-manuali (su ferreri) e lì, ho visto l'invenzione che avrebbe cambiato la mia vita e che avrebbe fatto rinascere tutte quelle matite rimaste senza punta.
UN TEMPERINO o temperalapis o appuntalapis o temperalampis.
Il nome mi è stato detto dal ferriere, io mica lo sapevo.
Ebbene per chi non lo conoscesse ecco come funziona:
Si presenta in due colori. Rosso in basso e nero in alto.

Temperalampis dall'infuori















Come si usa?
Infili la matita nel buco in alto, fai 3 o 4 giri, estrai la matita, se la punta è tornata bene. Se no lo rifai.
La parte nera si può svitare e all'interno vediamo i rimasugli della matita che vengono comodamente riposti nel coso rosso.
La parte nera contiene in se il temperalampisi con la lama fatta in gemania.
temperalampisis dall'indentro















Se mentre temperate la matita, la punta rimane dentro, allora tramite un supporto metallico potete disincastrarla facendolo scorrere dove c'è la scritta Germany, partendo dalla G e finendo nella Y

Qui una vista dettagliata del materiale ligneo (o legneo o legnoo)

questa è la matita dopo il trattamento

Se avete altri suggerimenti o avete delle domande commentate.

C'è chi fissa il dito...

...e chi invece guarda la Luna 



L'ingordigia degli stolti

Sabato ho avuto una accesa discussione con mia madre. Una sorta di melodramma che ha creato dal nulla. Capita, le madri sono anche esperti drammaturghi, questo si sa. 

Riflettevo però su una frase che mi è uscita d'istinto. 

"Tu nella vita avresti dovuto provare ad essere la madre di altri figli. Forse adesso staresti accendendo un cero ad avere me come figlia"

Ora, tralasciando la supponenza e l'altisonanza della frase in se. Detta un po per esasperazione, pensavo che tutto sommato non è poi così sbagliato come concetto. E sopratutto applicabile al mio oggi. E anche al di fuori della famiglia. 

Per quanto io di sicuro non sia fatta di farina per fare ostie (ne ieri ne oggi ne mai, i santi i martiri e gli innocenti giusto sui calendari che regalano al supermercato, possiamo trovarli) io ho passato quella che di solito è la fase critica nei rapporti genitori/figli, quindi l'adolescenza, più che altro leggendo (molto) giocando con i videogiochi (moltissimo) guardando tv e film (come se non ci fosse un domani) . Tutto ciò che era uscire, andare il pomeriggio in discoteca, fare la civetta, tutto ciò che era normale per quel dato momento della mia vita, a me sembrava inutile e stupido. La gente mi è sempre un po sembrata inutile e stupida. La maggior parte almeno. E così è trascorsa la mia esistenza, senza grossi strattoni, senza aver mignotteggiato in giro salvo poi riverginarmi superati i 25 (niente di male eh sono scelte) senza essermi drogata per noia o per mancanza di personalità o di voglia di esistere. Senza aver fatto grosse stronzate che poi avrebbero segnato la mia intera esistenza. Senza fretta di scegliere qualcuno di sbagliato per paura di non trovare di meglio. Per rassegnazione. Ho evitato di far entrare nella mia vita chi tanto non ci sarebbe rimasto e ho preso il mio tempo per ogni cosa, senza mai forzarmi per compiacere qualcuno. E senza far mai nulla per inserirmi o essere accettata. Mettendo sempre la mia personalità avanti a tutto
E fondamentalmente sono arrivata a 32 anni con pochissimi rimpianti e pochissimi rimorsi. 

Mia madre poche volte mi ha dovuta aspettare sveglia la notte. Sono state molte di più le notti che ho passato io sveglia per sorvegliare lei. 

Però la lezione fondamentale è che più dai, meno basta. Sempre. 

Perché nonostante questo, la gente creerà punti d'ombra nella tua luce, creerà macchie dove non ci sono, dovrà vedere in te per forza qualcosa di male, perché altrimenti si dovrebbero totalmente arrendere a te. E guardarsi dentro. Guardare ciò che hanno preso rispetto a ciò che hanno dato. Guardarsi veramente allo specchio e finalmente vedere la loro vera immagine riflessa. E salutarsi "Buongiorno Belzebù". 

Di solito è chi non si mette mai in discussione (o fa finta tendenzialmente) quel tipo di persona che tende a vedere ogni pagliuzza evitando accuratamente ogni trave. Son quelli che non sbagliano mai o se sbagliano son sbagli lievi. Di solito sono gli egocentrici a vivere così gli altri. 

La morale qual è? Forse che se nella vita mi fossi sforzata di essere più cattiva figlia, più cattiva donna, più cattivo essere umano, ora sarei più felice e più rispettata. 

E che nonostante tutto c'è gente che deve ringraziare e accendere un cero per aver incontrato me nel loro cammino e non altre. Senza nemmeno spiegare il perché. I perché li sanno.

Ieri mi hanno chiesto :

"ma perché hai davvero ancora rispetto? Minchia"

E cavolo, ancora la mia moralità mi impedisce di dire cose o fare gesti. Perchè spesso il rispetto e la devozione nascono e germogliano in te anche se non meritati e Perché tutto sommato non mi sono trasformata nel mostro che mi hanno cucito addosso per comodità. 

O forse non c'è una morale ed è solo un vaneggio di primo mattino.

martedì 25 febbraio 2014

Quella Limerick Che

Da Wikipedia: Il limerick è un breve componimento in poesia, tipico della lingua inglese, dalle ferree regole (nonostante le infinite eccezioni), di contenuto nonsense, umoristico o scapigliato, che ha generalmente il proposito di far ridere o quantomeno sorridere.
Un limerick è sempre composto di 5 versi, di cui i primi due e l'ultimo, rimati tra loro.
Le rime seguono dunque lo schema AABBA

Nel limerick più comune il primo verso deve sempre contenere il protagonista, un aggettivo per lui qualificante e il luogo geografico dove si svolge l'azione, mentre i restanti versi sintetizzeranno l'aneddoto e nell'ultimo verso (solitamente) viene richiamato il protagonista, magari definendolo meglio. Le origini del limerick sono assolutamente ignote e per quanto vi siano numerose ipotesi nessuna ricerca ha mai scavato nelle radici di questo licenzioso componimento.

 


La bambina che giocava col coccio
Aveva un amico bamboccio
Regina nel suo piccolo condominio
Aveva creato solo un abominio
E si è ritrovata con uno smorto fantoccio

Morali e moralismi a lume di abat-jour

C'era una volta un piccolo neo sulla pelle di nome Neo, per gli amici Leo, per la mamma Meo e per gli amici nei chierichetti Teo.
Un bel giorno neo decise di prendere un po' di sole sul set di un porno californiano ambientato in spiaggia e, tra una lentiggine che si faceva al mattino e l'altra che faceva arrossare fin verso sera, dimenticò di mettere la protezione. Lì per lì non si preoccupò e anzi tutto spavaldo pensò " La lentiggine californiana la apprezzi meglio senza guanto, d'altronde anche mia nonna dal fruttivendolo tastava le prugne a mano nuda". Qualche mese dopo vicino alla sua magione qualcuno depositò un fagottino. Neo incuriosito lo aprì. Al suo interno vi trovò un neo piccolino frutto del suo amore clandestino sotto il sole biricchino. "Non preoccuparti figlio mio  ti accudirò a dovere". lo allevò per 2-3 anni  di nascosto evitando che agli occhi altrui fosse esposto. Il piccolo cresceva a dismisura tanto che il padre ne ebbe paura. Decise così ti mandarlo a "Obesi, un anno per rinascere". Non ottene il risultato sperato, il figlio era ormai un gigante esagerato. Iniziava ora a manifestarsi come il serial killer che era sempre stato.

Scene assolute parte I

Assolute perché PERFETTE nella loro BELLEZZA e SEMPLICITA’, sono quelle scene che ogni tanto ti vengono incontro, ma che dico, ti vengono ADDOSSO, creandoti un bukkake di emozioni che ti affogano quasi; quelle scene che non  hai mai vissuto ma che quando le vedi o leggi o osservi ti rendi conto che sì, maledizione, quella scena è verosimile, anzi è REALE, perché capitata a te, anzi… anzi…. Mi ricordo che mi è capitata….  Quando mi è capitata? No, merda, non mi è MAI capitata, e allora perché ho questo maledetto dejà vu? Perché non è solo un dejà vu ma è anche un dejà degli altri sensi, percepisci gli odori, i sapori, i suoni, maledizione! Hai presente quella frase di Nietzsche che dice se tu scruti nell’abisso poi l’abisso scruta in te? Ecco, è come se quel pittore, regista, scrittore stesse scrutando dentro la tua anima, stesse sgranando a mo’ di rosario il tuo DNA nucleotide per nucleotide e avesse trovato il cuore pulsante di quell’immagine perfetta che forse in un’altra dimensione parallela tu hai vissuto, e quel cuore pulsante lo prendesse tra indice e pollice lo spremesse come un acino per fargli uscire il sugo, e tu ti senti precipitare in un abisso meraviglioso in preda alla vertigine e ti rendi conto che hai il dono dell’ubiquità fuori dall’opera mentre la osservi e dentro mentre la vivi. Una specie di Sindrome di Stendhal anche se dicono che non esiste, ma esiste eccome.

Ecco, la mia prima scena assoluta risale a quando vidi “Elizabethtown” . Lui è il fallito primordiale, stratosferico, universale. Ha cannato in una linea di scarpe sportive distribuite in tutto il mondo. E’ venerdì e il suo capo gli ha detto di godersi il WE perché lunedì lo sputtana in maniera planetaria. Perderà la faccia, il lavoro, la dignità. TUTTO. Sta per suicidarsi quando squilla il cellulare: ha perso anche il  padre e lui deve andare ad Elizabethtown per recuperare il corpo. Nell’aereo che prende, unico passeggero, una hostess attacca bottone e gli da il numero di cellulare. Ora viene la scena assoluta. Lui la notte in attesa di andare a recuperare il padre, in ansia per il pensiero del lunedì catastrofico, un suicidio in sospeso, chiama la hostess. Dopo una notte intera di telefonata decidono di incontrarsi, sempre parlando al telefono, i cellulari non vengono mai spenti, e loro prendono le rispettive auto e si incontrano all’alba in questa stradina provinciale di campagna, si sorridono con un sorriso spettinato che ha fatto la veglia, dolce di stanchezza, caldo di un sentimento che è sbocciato nella brina notturna e si siedono su un muretto ad osservare il panorama che albeggia. E in sottofondo la musica di Ulrich Schnauss.  Ecco. Tutto qui. Anzi, tutto senza qui. TUTTO e basta. Perché mi  è successo, di passare ore al telefono con uno che praticamente non conoscevo e di averlo poi incontrato per parlare di temi esistenziali con un’intimità che non avevo mai condiviso con nessuno. Ed è successo anche a voi. Magari non in questa dimensione. Io lo so.

http://www.youtube.com/watch?v=ZRwL8m5N38k 

La donna è un essere inferiore: 10 dimostrazioni empiriche

10 motivi per cui la donna è un essere inferiore:

10. Non ha un pene
9. A dire il vero ce l'ha ma non supera i 2 cm
8. Gli uomini si eccitano guardando culo tette gambe etc delle donne. È evidente che Iddio ha creato la donna quale parco giochi per l'uomo e quindi inferiore
7. Le donne vivono più a lungo perché devono soffrire per la morte del compagno.
6. Può fare al max un figlio ogni 9 mesi
5. Una volta persa la verginità è come un barattolo col tappo che fa chi-click, non la vuole nessuno e rimane negli scaffali
4. Si cambia pettinatura e l'uomo non se ne accorge
3. Ha bisogno di una tavoletta per pisciare
2. Ha una vagina che le serve non per godere ma per far godere l'uomo.
1. Non può crescere una barba


Frankie Maldestro

H.N.


Favola semplice

c'era una volta una bambina, che passeggiava per la strada tirando calci ad un coccetto di vetro. Lei passava le sue giornate così, camminando per la sua strada e calciando il coccetto di vetro. 

Un giorno, mentre la bambina era distratta a rimirare la sua immagine nello specchio e a compiacersi di quanto fosse la bambina più intelligente di tutto il quartiere, arrivò un altra bimba.
Era una bimba da un quartiere diverso, era una bambina diversa. 
Mentre gironzolava nel nuovo quartiere la bimba nuova notò un impercettibile luccichio sull'asfalto. 
Era il coccetto di vetro, che emanava un impercettibile luce. Nonostante l'erosione dell'asfalto, il tempo passato a prendere calci, aveva ancora una sua particolare luce. 
Allora la nuova bimba lo raccolse, lo portò a casa, lo lavò con tanto sapone, lo asciugò con cura. Lo guardò come forse nessuno mai lo aveva guardato, perché la nuova bambina vedeva in lui tutto il potenziale di cui era capace. Perché non era solo un coccetto di vetro da prendere a calci.
Poi con tanta pazienza lo levigò, creò per lui una piccola incastonatura in un anello e se lo mise al dito.
Senza ostentarlo. Perché le cose belle e vere, non si ostentano, si vivono e si amano. In silenzio. 

Un giorno la bambina del quartiere, si rese conto che il coccetto di vetro non era più li dove lo aveva lasciato, che non  C'era più nessuno da prendere a calci. 
Si guardò intorno e vide un forte luccichio provenire dalla mano della nuova bambina. 

"Ma quello è il mio coccio di vetro!"
Disse la bambina del quartiere infastidita.

"Era tuo?" Chiese la nuova bambina.
"Era buttato per terra tutto sporco, non pensavo qualcuno ci tenesse, perché altrimenti non sarebbe stato li"

"Quello è il mio coccio di vetro! Ridammelo è mio!" 

"Ma io ci ho lavorato tanto, l'ho levigato, l'ho ripulito, ho creato questo anello da quel coccetto. Il
Tuo coccio non esiste più, come possiamo fare?"

"Ridammi il mio ANELLo! Me l'hai rubato! AIUTO! AIUTO! La nuova bambina ha rubato il mio anello!"

Tutto il quartiere ovviamente si mobilitò, come potevano credere alla nuova arrivata? 
Allora la costrinsero a restituire l'anello e venne scacciata dal quartiere. 

"Non sei la benvenuta qui, ladra!" Le urlarono.

E lei allora fece fagotto e se ne andò. 
E rimase li dall'altra parte della strada a guardare la bambina che con la manina sventolava il suo anello.
"Com'è bello! Guardate com'è bello il mio anello! L'ho fatto io! Sono brava vero? Guardate come luccica! È proprio prezioso! Hanno anche tentato di rubarmelo!  "

Nessuno conosceva la verità. 
Nessuno poteva sapere che fino a qualche mese prima quello per lei non era che un coccio di vetro da calciare e impolverare. 

La nuova bambina, la guardava e la compativa. Per un attimo quasi compativa anche se stessa per non aver saputo spiegare la verità in maniera più coraggiosa.
Però, poi si rese conto di una cosa. 
Che tutto sommato, lei sarebbe sempre rimasta quella che ha trasformato un coccio di vetro in un gioiello prezioso, riconoscendo il valore in un coccio di vetro stanco di essere preso a calci.
Mentre l'altra bambina, sarebbe comunque rimasta la patetica bugiarda che calciava quel coccio convinta di averne il diritto. 

La nuova bambina avrebbe sempre avuto la possibilità di creare altri gioielli, perché quello è un dono.

La bambina del quartiere invece, quanto ci avrebbe messo a ritrasformare il gioiello in un vecchio oggetto deformato opaco e usurato? 

C'è chi ha mani, cuore, anima, pelle, capelli, umori, che odorano di acetone da lontano. E l'acetone ossida, si sa. 

C'è chi ha un odore e un sapore unico. E questo la bambina del quartiere, non poteva rubarlo. 



Fine. 

lunedì 24 febbraio 2014

SANTA MARGARET MAZZANTINI PREGA PER ME

LUNEDI ORE 14:10
Mi siedo a scrivere il mio pezzo, sono sola, lui è ad un laboratorio, il settenne a scuola fino alle 16:00, alle 15:00 però devo andare dalla sarta. Ce la voglio fare.
Ecco comincio...

SABATO
Uuuuu, abbiamo il Blog, uuuuuu non vedo l'ora di scrivere il pezzo. Ho millemila ispirazioni e millemila minuti in meno per sedermi e scrivere.

DOMENICA
Ora mi siedo e scrivo il mio pezzo
<<Mamma posso chiamare papà con Skype>>
<<Certo amore siediti che mamma ti prepara il computer>> (Porca merda non si sentono da un mese proprio adesso lo deve chiamare quel cretino?? perchè non aspettiamo che chiami lui tra un altro mese? Se va bene è un altro mese e non chiama neanche per parlare col figlio, ma per raccontare a me che ha fatto un'altra colonscopia, e che non trova uno psichiatra serio ed economico, se glielo trovo io uno psichiatra da qui, da Cagliari, nella città dove abita lui, cioè nella penisola. Come sei bravissimo a fare trading Internazionale di tutto: le canne da pesca dall'America, le chitarre dal Brasile, e non riesci a trovare un medico dei pazzi che ti dica le cose che vuoi sentirti dire??)
Durante la chiamata Skype
<<Mamma ho molta fame cosa mi prepari per cena?>> (ma perchè non sono Simona Ventura/Kim Kardashan/Ricky Martin che hanno la Tata che prepara da mangiare e porta a letto i bambini?)
<<Amore vuoi la pasta o la minestra?>> (Hai già fame? Non mi cedi il computer una ventina di minuti per scrivere il mio pezzino di blog. No!Vabbè lo scrivo dopocena sul divano)
<<La pasta, fammi le conchigliette con il formaggino, poi songino, e cetriolo, tagliato lungo non a tondi>>
<< Certo Amore, adesso mamma comincia a prerare>> 
Giusto il tempo di impiattare il menù richiesto, non può sfiorarmi l'idea di scrivere con lui che mangia, non deve sfiorarmi, perchè lui mi racconterà degli aneddoti importantissimi e “divertentissimi” della giornata scaut che ha trascorso con 1500 altri scout o scaut.
Giornata che io ho trascorso a letto un po' a dormire e un po' a fare l'amore, perchè ho sette anni di sonno e di amore arretrati. E no non scrivo il blog quando posso dormire e fare l'amore.

SCRITTURA INTERROTTA PER ANDARE DALLA SARTA, SONO IN RITARDO, SONO LE 15:15, ALLE 16 VADO A PRENDERLO A SCUOLA, ACCORDI SULLA FESTA DI CARNEVALE (odio carnevale, odio carnevale, lo ripeto, odio carnevale....Lo odio da quando ero piccola, lo odio, basta).
RIESCO A SEDERMI DI NUOVO ALLE 18:45

Comunque non mi siedo mentre mangia, ma vado avanti e indietro per la cucina, svuoto la lavastoviglie dai piatti puliti e la carico con i piatti sporchi, visto che ci sono do una passatina di pannetto al piano della cucina e comincio a lavare il cavolo per la mia cena.
Sono le 20.00 quando il piccolo si alza da tavola e fortunatamente si ricorda di sparecchiare.
Piccola digressione sui bambini di seconda elementare
Sapete anche i bambini di seconda elementare, soprattutto se leggono libri di Geronimo Stilton da 100 e più pagine, ascoltano Emis Killa, Fabri Fibra, e Moreno, e imparano le tabelline in tre secondi, sapete, dicevo, anche loro sanno sparecchiare! Forse vi stupirò, ma sanno e possono anche apparecchiare, ma è un miracolo che si ricordino da soli, solitamenete hanno bisogno di uno, due, tre incoraggiamenti ed a seguire di un secco “ SPARECCHIA/APPARECCHIA”.
I bambini di seconda sanno e possono gestire il tempo, il tempo in bagno, il tempo a fare i compiti, il tempo a giocare, lo sanno fare, ma non se ricordano, perchè il tempo per loro è dilatato e dieci minuti sono lunghissimi: ”Mamma sarò velocissimo, ci metterò solo dieci minuti” salvo poi essere riportati alla realtà, e scoprire che quelli che loro credevano fossero dieci minuti sono stati invece mezz'ora, che stanno facendo tardi a scuola e che per punizione “Stasera niente supporti elettronici: No tv, no radio, no cd, no dvd, no i pod, no nintendo, no wii e forse neanche il temperino elettrico puoi usare!
Il settenne deve essere a letto, nei giorni in cui l'indomani va a scuola, alle 20:30, necesariamente, improrogabilmente, salvificamente, scaramanticamente, e preventivamente, alle 20:30. A quell'ora i denti devono già essere stati lavati, il pigiama infilato ed il bambino infilato a sua volta sotto le coperte, pronto per la buonanotte genitoriale, che deve durare 5 minuti. Farla durare 5 minuti è una impresa da agenti dell'FBI, bisogna schivare lamenti, aneddoti, richieste improbabili, promesse di buona condotta per l'indomani, che arrivano come proiettili, e quando lui li spara sei morto, allora devi prevederli, devi fare in modo, che lui non prema il grilleto, anzi che a lui non venga in mente di inserire il proiettile. Se il proiettile viene sparato, lui riesce a rimanere sveglio oltre le 20:30 ti racconta un aneddoto su un qualunque compagnetto di scuola a caso, ma anche due, e la buonanotte si conclude con un “ora fammi andare perchè se non mangio qualcosa mi autodigerisco” baci, baci, bacini soffiati e la chiusura della porta con noi che simuliano un endovena di adreanalina ed emettiamo un unico e sincrono sospiro di sollievo.
Sono le 20:45, io sono stanchissima, provata, cucinare sarà uno sforzo terribile ma doveroso, perchè il pranzo l'ho saltato per trastullarmi con il mio compagno, e, per trastullarmi, ho impiegato forze ed energie che ho ravanato dal fondo settimanale, ma mi tocca, pena autodigerrmi sul serio. E siccome durante la settimana quel santo uomo si prodiga in cucina per me che lavoro, come neanche Cracco per sua moglie, non posso sedermi, devo almeno accennare alla preparazione di due condimenti per le bruschette: il must della domenica. (Menomale che il cavolo l'ho già lavato, e poi cosa voleva? Ah si i pomodorini tagliati a dadini con sedano e rucoletta, facile facile! Forse dopocena ce la faccio a sedermi e scrivere il mio pezzo per il blog, si dai ce la faccio)

SCRITTURA INTERROTTA PER SBUCCIARE FAVE, PREPARARE CENA, AVVIARE LA LAVASTOVIGLIE, E PLACARE I LAMENTI DI FAME DEL PICCOLO SETTENNE. SOMMINISTRAZIONE DELLA CENA MI RISIEDO SONO LE 20:00.
NON E' VERO, NON MI SIEDO, MENTRE IL SETTENNE INDEMONIATO, SI CAMBIA, INTONANDO UN FREESTILE , SENZA NEANCHE UNA RIMA, CON TEMA GATTO DO UNA PASSATINA DI ASPIRAPOLVERE IN BAGNO, IL COMPAGNO E' ASSENTE DALLE 14:30 (GSKSDHDKHJHFUFJDDIDJZZZZSJJSJSJSJSJJJ<J<J<HH<G<HJ<G<H<J<HH ZZO...RCATRO...IUHCISGUEFG VOGLIO FINIRE IL PEZZO, E' TROPPO LUNGO, LO SO, PAZIENZA, CHISSA' QUANDO SCRIVERO' DI NUOVO).
ECCOMI A VOI, IL COMPAGNO E' TORNATO, IL SETTENNE E' A LETTO ORA CE LA FACCIO (POTREI CHIEDERE UNA GRAZIA A SANTA RITA..NO NON POSSO NON CREDO IN DIO, POTREI CHIEDERE UNA GRAZIA A SANTA MARGARET MAZZANTINI, MA NON E' SANTA, FACCIAMO FINTA CHE LO E': SANTA MARGARET MI RIVOLGO A TE, SANTA DELLE SCRITTRICI DI BLOG IN PANNE FAMMI FINIRE DI SCRIVERE QUESTO PEZZO E PROMETTO CHE NON BESTEMMIERO' PIU'.)

Neanche il dopo cena domenicale è stato propizio per finire di scrivere, avrei dovuto appellarmi prima a Santa Margaret Mazzantini. Sono caduta nella trappola di Morfeo il tempo di adagiarmi sul divano e fare la prima ricognizione Facebook, ancora prima di aprire Blogger, ancora prima di aver letto i post (si chiamano cosi?) di chi mi precede, ancora prima di tre, due, uno....RONF

LUNEDI MATTINA
Arriva un sms minaccioso dalla direttrice del blog: << Tu ti sei passata non hai ancora scritto sul blog!!AFFRONTU!>> era questo quello che temevo, non volevo essere ripresa, non dovevo, il mio genitore punitivo ora si scaglierà contro di me ed io non saprò come difendermi, così come non so come difendermi dalla direttrice:<< Guarda oggi a pranzo sarò sola soletta, non ci sono il compagno e neanche il settenne, ci zacco la bloggata>> SAPEVO CHE NON ERA VERO, SONO UNA BUGIARDA, SONO LE 22:00 E STO PER MANDARE ON LINE IL PEZZO, L'ORA DI PRANZO E' PASSATA, ANCHE L'ORA DI CENA, MA LO STO MANDANDO! CE L'HO FATTA! GRAZIE DIRETTRICE, GRAZIE MARGARET! ORA CI SONO ANCHE IO! 
PORCO X CHISSA' SE LA PUNTEGGIATURA VA BENE, E IL VIRGOLETTATO? ODDIIOOOOOOOOOOOOOOOOO FANCULO!