domenica 23 febbraio 2014

Film scadenti e lezioni di vita


Credo che la filmografia sia una buona metafora per confrontare tutta la nostra esistenza. Tutto il nostro vissuto.

Così come nella vita ci imbatteremo in persone utili, persone inutili, persone con personalità e colore indescrivibili, finali inattesi, colpi di scena, ci ritroveremo a vivere intense storie d'amore, guerre epiche, drammi strazianti. Ci ritroveremo disarmati e circondati. O persi. 

Ma sono i film a prendere spunto da noi o sono le nostre vite ad esserne profondamente condizionate?

La cinematografia offre spunti di inutilità senza paragoni. Oggi ho visto The Bay (attenzione probabile spoiler) .
Una baia e una ridente cittadina. Il 4 luglio. Delle enormi Tigne non pubiche, geneticamente modificate da quantità astronomiche di feci di pollame che insinuandosi negli esseri umani, li divora dall'interno. 
Già questo penso basti per farvi comprendere la drammaticità della trama. 
Ecco, allora pensavo, ma possibile che a nessuno di quelli a cui è passata in mano la sceneggiatura sia venuto in mente di alzare la manina e dire "sentite ragazzi, a me questa cosa mi pare una boiata"? 
No perché, l'idea che ci sia stato qualcuno che ha deciso liberamente di investirci dei soldi, mi fa veramente paura.

Tutto sommato però, alla fine, non sono stati comunque 78 minuti totalmente buttati. 
Nessun tempo è mai totalmente sprecato. Per quanto gli attori siano cani, per quanto la storia sia insulsa e al limite del grottesco, per quanto non sia valso il costo della pellicola.

78 minuti educativi. Ho imparato che se incroci un morto per strada, è sempre molto meglio non infilargli le dita in bocca. E che prima di entrare in un auto non tua, è meglio assicurasi che non ci sia nessuno di moribondo nel sedile posteriore. 

Visto? C'è sempre qualcosa di buono. 

E poi, per ogni film scadente, per ogni 78 minuti di tragedia pura, esistono altrettanti minuti paradisiaci. 
Esistono gli Arancia Meccanica, esistono i Pulp Fiction, esistono i Django. 
Per ogni sceneggiatura di dubbio gusto abbiamo Shining, abbiamo Quarto Potere, abbiamo i rossi capelli di Dorothy nel mago di Oz. 

Perché anche il peggior filmaccio, non potrà mai farmi smettere di amare il cinema. "Il Cinema". 
Ne farmi smettere di amare il mio Film. 


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