martedì 25 marzo 2014

La tecnologia ci rincoglionisce.



Avete presente quelle persone che quando ci parli ad un certo punto prendono l’iphone, guardano le notifiche su facebook, aggiornano instagram, aggiornano instagram, guardano le notifiche di Twitter e aggiornano instagram?
Ecco quello sono io.
Sono io e non lo sopporto.
Il mio è un atteggiamento da vero pezzo di merda diciamolo chiaramente.
Quando stai con una persona, si presuppone che tu desideri stare con lei, che tu abbia voglia di sapere come è andato l’appuntamento con il ragazzo conosciuto all’aeroporto o come cucina le patate al forno.
Eppure molte volte quel cazzo di iPhone viene nelle mie mani, si sblocca lo schermo, apre l’app facebook e mi fa vedere le notizie in bacheca. 

Fossero almeno interessanti. 

Invece sono sempre le solite seghe di quanto vi siete divertite in disco sabato, foto con il bicchiere di ghiaccio e cannuccia che tornate a casa ubriachi e non vi rendete conto che il mal di pancia non è l’alcool ma è il ghiaccio che vi ha congelato le palle.

Mi citate libri che: quando lo avete letto veramente non sapete estrapolare il giusto sunto e pubblicate frasi senza senso sapendo che l’amica che commenterà “bellissimo” la troverete sempre; Quando lo condividete dalla pagina aforismiperrincoglioniti.com mettete frasi di Giancarlo Magalli e le attribuite a Bukowski maledette voi a quando non avete cominciato a leggere in massa gli Harmony che adesso quando mi chiedono se conosco il vecchio ubriacone Charles devo rinnegarlo come Giovanni con Cristo.
Il lunedi mi dite quanto è merdoso il lunedi.
Hovistoleienescandalosovergogna.
Il vaccino fa diventare autistici; le torri gemelle le ha buttate giù Bush; Salvate questo povero pazzo cane; la make-up artist ha fatto il suo nuovo trucco per uscire giovedì sera; 

E io son sempre li a leggervi come un pirla.

 Mesi fa avevo fatto un po di downshifting per allontanarmi dai social, e staccarmi dall’iphone, dall’iPad, dal Mac, dal fax, dalla stampante e dalla fotocopiatrice. 
Per farlo avevo bisogno dei miei amici.
Avevo chiesto che mi togliessero di mano il cellulare quando stavo con loro, di frequentare locali dove la musica avesse volumi normali e che ci raccontassimo le nostre vite nonostante ci conoscessimo già.
Avevo cancellato il mio profilo facebook, cancellato tutte le app, ripreso a scrivere i miei pensieri in un taccuino. Avevo riordinato la mia scrivania buttando tutte le cose che potessero distrarmi, usavo il pc solo a lavoro e toglievo la suoneria all’ora di pranzo e cena.
Era andata benissimo.
Oggi sono quasi al punto di partenza. Devo reinventarmi qualcosa.

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