Sabato sera si discuteva tra Amici in modo molto superficiale del
destino dei laureati e del mondo del lavoro al giorno d’oggi.
Io come sempre durante queste discussioni importanti, ma
fatte in seguito a qualche birra, qualche mirto e qualche bicchiere di vernaccia
non ho esitato a dire il mio parere condito con benevole provocazioni e citando
statistiche fatte da me, con un campione tutt’altro che significativo di si e
no due persone.
Qualcosa da queste frivole chiacchere l’ho imparata non
posso negarlo, ma non è di questo che volevo parlare.
Voglio raccontarvi la storia di un discorso, ingiustamente attribuito
a Vonnegut, per una immaginaria cerimonia di laurea del 1997.
Il discorso in realtà è stato scritto da Mary Theresa
Schmich, giornalista di 43 anni e pubblicato sul suo giornale, il Chicago
Tribune. Una colonna piena di consigli
rivolti ai laureandi e ai giovani.
Il titolo potrebbe essere tradotto come “consigli ai
giovani, probabili parole al vento”.
Il primo consiglio è: “Ladies and gentlemen of the
class of ’97: Wear sunscreen”, “mettete sempre la protezione
solare, se potessi darvi un consiglio solo per il futuro sarebbe questo, i
benefici a lungo termine della protezione solare sono stati dimostrati da studi
scientifici, mentre quello che segue non ha alcuna base affidabile, fatta salva
la mia tortuosa esperienza personale”.
Il secondo consiglio è “Enjoy the power and beauty of
your youth”, “godetevi il potere e la bellezza della giovinezza, lo
capirete più avanti, quando tra vent’anni riguardando le vostre vecchie foto vi
accorgerete di che aspetto magnifico avevate e che non eravate affatto grassi”.
Il terzo consiglio è: “non preoccupatevi del futuro, oppure
preoccupatevi, ma rendendovi conto che preoccuparsi ha la stessa efficacia di
tentare di risolvere un’equazione algebrica con una gomma da masticare. I veri
problemi sono cose che non ti sono mai passati per la mente e ti coglieranno di
sorpresa alle 4:00 di un pigro martedì”.
Seguono:
“non giocate con i sentimenti altrui; non tollerate che gli
altri giochino coi vostri sentimenti”;
“usate il filo interdentale”;
“Non perdere tempo con l'invidia. A volte sei in testa. A
volte resti indietro. La
corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso”;
“Ricorda i complimenti che ricevi,
scordati gli insulti. Se ci riesci veramente, dimmi come si fa.”
“non vergognatevi se non sapete cosa fare della vostra vita,
le persone più interessanti che conosco a 22 anni non sapevano cosa fare della
loro vita, alcuni non lo sapevano a 40 anni”;
“fate esercizi di stretching”;
“Forse ti sposerai o forse no. Forse
avrai figli o forse no. Forse divorzierai a quarant’anni. Forse ballerai con
lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio. Comunque vada, non
congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche. Le tue scelte
sono scommesse. Come quelle di chiunque altro.”
“Goditi il tuo corpo. Usalo in tutti i
modi che puoi. Senza paura e senza temere quel che pensa la gente. E’ il più
grande strumento che potrai mai avere.”
“Accetta alcune inalienabili verità: i prezzi aumenteranno.
I politici saranno donnaioli. Anche tu diventerai vecchio. E quando lo
diventerai, fantasticherai che quando eri giovane, i prezzi erano ragionevoli,
i politici onesti e i bambini rispettavano gli anziani.”
“Rispetta gli anziani.”
Li vorrei scrivere tutti perché son bellissimi. Se li volete
leggere potete trovare il testo intero qui
Conclude l’articolo dicendo: “Sii cauto nell’accettare
consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di
nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di
quel che valga. Ma fidati di me sulla crema solare.”
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