lunedì 3 marzo 2014

L'anima gemella e gli involucri vuoti

C'è un film, che mi è sempre piaciuto molto. Si chiama "l'anima gemella" ed è di Sergio Rubini.
La trama è molto semplice ma nella sua semplicità racchiude un messaggio banale ma raccontato in maniera sublime. (Da qui in poi spoiler) 

Il film parla di 3 ragazzi. Un triangolo tragicomicoamoroso. 
Teresa, Tonino e Maddalena. 
Teresa ragazza viziata e senza anima, figlia di un grosso imprenditore, datore di lavoro dei genitori di Tonino e cugina di Maddalena, si incapriccia di Tonino a tal punto da obbligare le famiglie a combinare un matrimonio. Come tutte le donne senza anima però, non è l'amore a smuoverle, ma più la smania di vincere, il controllo, l'avere ciò che per lei le spetta diritto. 
Al momento di dire si però, Tonino sopraffatto dai sentimenti corre via dalla chiesa  portandosi via l'unico amore della sua vita, Maddalena appunto. 
Teresa, impazzita per il dolore e di anima talmente nera da non capire l'entità di quel sentimento, non avendolo mai nessuno provato per lei e lei mai per nessuno, pagando riesce a fare in modo di prendere l'aspetto di Maddalena e per una serie di circostanze, viceversa. Ora Teresa ha l'aspetto di Maddalena e riesce a sostituirsi a lei,convinta così di potersi far amare da Tonino. 
Ma si sa, quando sono le anime ad essere legate a doppio filo il corpo è solo un involucro. Non si può diventare ciò che non si è. Ne essere amate ad ogni costo. Anche se apparentemente può sembrare così.  Nonostante le trame di Teresa e nonostante ora abbia la bellezza di Maddalena, Tonino ignaro di tutto, come una calamita ora si sente inspiegabilmente attratto dalla Maddalena nel corpo di Teresa. Perché non erano mai stati i loro involucri ad essere attratti, ma le loro anime. Perché era stato il destino a farli incontrare. E perché nessuna anima nera può dividere veramente ciò che è predestinato.  
La morale, spicciola nel mio cervello, è che riconosceremo sempre la nostra strada. In un modo o nell'altro. E che se è me ciò che vuoi, mi ritroverai sempre. 

...Le dannate commedie romantiche.

Forse però nei film ci hanno insegnato un amore romantico e utopico che nella realtà non esiste. 
Un ballo sotto la pioggia, una serata incantata, sospiri veri e battute spiritose e brillanti. Un buon profumo "di susine mature e succose e di formaggio grigliato". 
Qualcuno con cui scontrarci per pura passione. 
Davvero è così difficile volersi bene in maniera tanto melensa ma terribilmente romantica? Conoscere qualcuno che dal primo sguardo, poi non pensi ad altro che a noi? E sopratutto che non possa più fare a meno di noi?

l'amore quello struggente, ma da cui non riesci a staccarti. Perché è veleno ma con un dolcissimo sapore. 

Ma esiste davvero? E ne abbiamo davvero bisogno? 

Quand'è che ciò che avevamo ha cominciato a non bastarci più? Come siamo arrivati a questo? E cos'altro ci avrebbe riservato il futuro? Forse proprio quella perfezione tanto semplice nelle commedie americane? 
Un sorriso appena svegli la mattina 
Le maratone di Star Wars appollaiati sul divano magari.
Forse un po di felicità, quella vera. Fatta di condivisione, comprensione e complicità. Fatta di un mondo in comune. 

Magari è solo che per una volta nella vita a tutte dovrebbe spettare un Jack Ryan che ci aspetti poggiato sulla sua lamborghini rossa fuori dalla chiesa. Agghindate con ghirlande di fiori tra i capelli e un impalpabile vestito rosa. 
O un Jonathan Trager che mette a soqquadro le trame beffarde del destino stesso, solo per ritrovare 2 occhi incrociati per un istante. 
O un Lloyd Dobler che stia fuori dalla nostra finestra con un boombox sopra la testa. 
Per me figlia degli anni ottanta, è praticamente impossibile non basare tutta la mia idea dell'amore romantico su ciò che ci hanno insegnato i film.
 
E smettere di inseguirlo sopratutto. 



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